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Come funziona il Rendering Budget

Rendering Budget

Non esiste solo il Crawl Budget, il budget per la scansione che Google dedica a ogni sito per decidere se e cosa sottoporre a indicizzazione: il post di Kazushi Nagayama – già Webmaster Trends Analyst di Google – rivela che per il motore di ricerca anche il tempo di rendering ha un valore fondamentale e influisce sulla searchability.

“Purtroppo c’è una scarsa cultura nell’analizzare le “sorgenti di traffico”. Una campagna di successo non è quella che genera vendite e conversioni, ma è quella che genera un traffico interpretabile (durata sul sito, tempo di abbandono, pagine visitate, provenienza, ritorno). Le nostre soluzioni devono essere prima di tutto basarsi su Analytics Certificate.”
– MASSI VIGILANTE – SEO SEOHULK

Webmaster e SEO specialist devono quindi essere consapevoli dell’esistenza di questo Rendering Budget, proprio come accade con il budget di scansione (CB). Se il Crawl Budget è il numero di URL che il bot dei motori di ricerca può e vuole scansionare, il Rendering Budget è il numero di pagine che il medesimo bot è in grado di eseguire (rendering). Per fare un’analogia: se il CB è il tempo necessario ad aprire una lettera, il RB rappresenta il tempo per leggerla. In tale contesto il collo di bottiglia durante il rendering sono le risorse che Google dovrà utilizzare e per questo dovrà operare delle scelte ricorrendo a opportuni segnali per calcolare le priorità (popolarità del sito e numero di URL che richiedono il rendering).

L’ideale sarebbe che restituisse semplicemente HTML grezzo. Rispetto alla classica indicizzazione il rendering è un ulteriore passaggio che, pur supportato da Google, lo costringe a sforzi supplementari per comprendere i tuoi contenuti. Richiede tempo e risorse, e questo può rallentare il processo di indicizzazione. Come abbiamo già visto, se sfrutti il rendering dinamico, restituendo a Googlebot contenuti renderizzati direttamente dal server, sarà più facile per Google elaborare il tuo sito (però stai “regalando” risorse e potenza di calcolo del tuo server a Google immagine ).

Nagayama presenta anche un caso di riflessione, ovvero “il mio sito è stato nell’indice per molto tempo e Google sa quanto sia popolare: questo significa che va bene fare un revamping completo del sito per renderizzarlo lato client?”. Secondo lo sviluppatore, no: se hai restituito HTML che non ha bisogno di molto rendering, e poi improvvisamente cambiato tutti i tuoi URL per renderizzare il lato client, Google ha bisogno di eseguire nuovamente la scansione e renderizzare tutti gli URL. Sia il crawl budget che il render budget hanno un impatto negativo sul sito in questa configurazione, e di conseguenza potrebbero volerci mesi, anche più di un anno, per portare tutti i tuoi URL all’indice dopo il rinnovo del sito.

Google ha lavorato duramente per riconoscere le pagine che utilizzano JavaScript, e questo sforzo lo rende anni avanti rispetto ad altri motori di ricerca nella comprensione del web di oggi, e funziona bene fino a siti web di medie dimensioni.
È garantito che si evolverà ancora di più, ma bisogna riconoscere che il sistema attuale non è perfetto, proprio come qualsiasi altro sistema ingegnerizzato. Dove Google fallisce, i webmaster devono intervenire per fornire aiuto dall’altra parte: se il vostro servizio produce centinaia di migliaia di URL ogni giorno, dice Nagayama, allora probabilmente dovete prestare attenzione a questi dettagli e procedere con cautela.