Ormai sappiamo tutti che la velocità di caricamento di un sito internet è importantissima per l’esperienza utente, ma sapevi che tutto questo influisce anche sulla SEO? Il tuo sito si carica velocemente? Se non sai rispondere a queste due semplici domande allora leggi questo interessante articolo.
“La parola d’ordine è “trovare soluzioni non convenzionali a problemi convenzionali”. Applichiamo un metodo scientifico che si basa interamente sui dati ed abbatte le pareti fra il design, la programmazione e la comunicazione. Sempre più spesso lanciamo idee innovative sconosciute o esperimenti web a milioni di utenti. In una parola: Growth Hacking.”
– MASSI VIGILANTE – SEO SEOHULK
Quando si parla di velocità di caricamento sul Web, si rischia di banalizzare i concetti e commettere grossolani errori di interpretazione. Poniamoci la domanda dirimente: con il termine velocità intendiamo il tempo percepito dall’utente per la visualizzazione della pagina, il tempo impiegato dal crawler per effettuare il download dell’HTML (TTLB) oppure il tempo necessario per ricevere il primo byte di dati da una pagina web (TTFB)? Sono tre elementi che fanno riferimento a metriche ben distinte e che impattano in maniera diversa sull’esperienza di navigazione degli utenti e di conseguenza sul ranking del sito web.
Per ottimizzare le pagine web e aumentarne le performance, occorre conoscere aspetti puramente tecnici: un professionista SEO deve essere in grado di identificare e riconoscere le situazioni critiche e tentare di risolverle, almeno sui siti web di “dimensione” contenuta, ma per progetti più ambiziosi e strutturati spetta al sistemista, allo sviluppatore o all’esperto in WPO (Web Performance Optimization) implementare le ottimizzazioni tecniche necessarie affinché un sito web sia davvero performante.
La velocità di caricamento si misura tramite la valutazione di parametri oggettivi , ma è percepita valutando elementi soggettivi , perciò non basta misurare il tempo di caricamento della pagina per stabilirne la velocità. La velocità è infatti collegata alla percezione degli esseri umani e alla psicologia, e mettendo a confronto due pagine con un tempo di caricamento identico (misurazione oggettiva) è possibile che l’utente valuti come più veloce solo una delle due pagine (misurazione soggettiva).
Per chiarire questo concetto serve citare uno studio del 1993 di Jakob Nielsen ( https://www.nngroup.com/articles/response-times-3-important-limits/ ) sui tempi di risposta tra esseri umani e sistemi. Se non lo conosci, Jakob Nielsen è una delle massime autorità a livello mondiale in ambito di User Experience. Dal suo studio emerge che gli esseri umani sono sensibili a tre tempi di risposta quando interagiscono con un sistema o un’interfaccia grafica come un sito internet:
• 100 millisecondi : l’utente percepisce l’interazione come istantanea e non rileva alcun ritardo;
• 1 secondo : l’utente percepisce il ritardo ma il suo flusso di pensieri non s’interrompe;
• tra 1-10 secondi : l’utente perde la concentrazione e inizia a spazientirsi perché non ha controllo su ciò che sta accadendo. Con l’aumentare dell’attesa crescono stress e frustrazione a essa collegati, l’utente si mette a pensare ad altro finché non decide di abbondonare ciò che stava facendo.
Per quanto sofisticato, nessuno strumento potrà mai simulare fedelmente il comportamento reale degli utenti , per cui, anche se non si può fare a meno degli strumenti di analisi, occorre tenere a mente i loro limiti. Tutti i tool più diffusi per l’analisi delle performance eseguono infatti dei test chiamati “test sintetici”, ovvero svolti in condizioni ottimali, difficilmente replicabili nel quotidiano. I test vengono di solito fatti su server molto potenti, tramite un browser che carica unicamente la pagina con una velocità di connessione pari o superiore a 100Mbit/s. Basta considerare che la velocità media di connessione in Italia stenta a superare i 7Mbit, che gli utenti navigano in mobilità con un segnale intermittente e che non tutti possiedono l’ultimo modello di smartphone in grado di connettersi alla rete 4G.
Testare la velocità di caricamento del tuo sito web è un’azione che deve essere svolta periodicamente per monitorare performance e/o rilevare e correggere eventuali errori. Per farlo al meglio, ci sono sul web una serie di tool SEO che non richiedono grosse conoscenze tecniche e che sono in grado di restituire risultati molto utili e funzionali. Uno dei primi che vorremmo consigliarti è PageSpeed Insights, uno strumento che Google mette gratuitamente a disposizione per misurare il rendimento di una pagina web rispetto a un indice complessivo di 100 punti.
Un altro tool che, dovresti tenere in considerazione è GTmetrix, strumento intuitivo e completo che oltre ad analizzare le prestazioni complessive del tuo sito web permette di creare un report della pagina che stai analizzando. Inoltre ha una tutta una serie di ulteriori vantaggi come, per esempio, il fatto che le analisi possono essere pianificate periodicamente o il fatto di analizzare la pagina da nazioni diverse per verificare le performance del sito a livello internazionale, implementazioni che rendono GTmetrix un tool di monitoraggio completo e ricco di dettagli.